IL TOPO E IL LEONE

(Angelo Casali)

 

 1.In quella foresta con tanti topi

ce n’era uno sbadato come pochi.

Andò a sbattere un dì contro un leone

che lo agguantò ben stretto nel suo zampone.

 

2.Voleva mangiarselo, che buono spuntino! Ma pietà chiese quel topolino.

Squittiva impaurito: “Ti sarò riconoscente, se avrai bisogno sarò qui immediatamente.”

 

3.Rise il leone, che non ci credeva, ma, divertito, la presa allentava.

“Di te sicuro bisogno mai avrò,

ma sei divertente e non ti mangerò”

 

Un topo, un leone:

che accoppiata improbabile, che situazione!

A che serve un amico

così sottomisura?

E' sbadato, è distratto

ed ha sempre paura...

 

4.Un giorno i cacciatori con lacci e cordame legarono il leone come un salame.

Il re si lamentava con languidi ruggiti:

il topolino accorse appena li ebbe sentiti.

 

5.Si mise all’ opera, la corda rosicchiando e al re della foresta, che stava tremando, il topolino disse: “Tu ridevi di me,

eppure adesso io ho salvato te”.

 

Un topo, un leone:

che accoppiata improbabile, che situazione!

A che serve un amico

di cotal dimensione,

dal ruggito inquietante

che fa pure impressione?

 

6.Il topo è piccino ma in fondo che importa? Può venirti in aiuto è una ruota di scorta.

Il leone, sì, è un re, ma gli han salvato la vita un topino sbadato e un’amicizia infinita.

 

/Un topo, un leone:

che accoppiata improbabile, che situazione!

A che servon gli amici

non si può calcolare:

ciò che importa è cercarli

e non farli scappare! /