TESTO

Devoto all'amore - San Giuliano (TESTO originale - Ciriaco Ladu)

 

 Di nobili origini, un giovin cristiano

sfidava il potere del consol romano

con forza e sapienza, con fede e coraggio

di fronte alla morte. Il suo nome è Giuliano.

 

Gli chiede protervo il potente Marciano:

- Presbitero sei, o diacono almeno,

con studi eloquenti di grande sapienza?

Le cose che dici son frutto di scienza? -

 

“Non sono un sapiente, né saggio erudito,

col senno nutrito di vane credenze;

non sono neppure un dotto pagano,

che sfoggia dottrine di un tempo lontano,

 

ma semplice uomo, salvato da Dio,

ferito nel cuore dal Suo grande amore;

lavato nel sangue del Figlio Suo amato,

sanato con l’acqua dal grave peccato.”

 

RIT:    Devoto all’amore che riempie il mio cuore,

            non servo alcun dio se non il Signore.

 

“Non pare che frema il tuo cuor di paura;

sei sempre deciso a dirti cristiano?

Tu stesso sii arbitro del tuo futuro:

Tre giorni rifletti nel carcere oscuro!”

 

Son giorni fatali, per dar la risposta

del proprio destino di vita o di morte...

Lentissimi sembran quei giorni, e soavi,

trascorsi tra il freddo e i disagi più gravi.

 

“Il calice amaro con gioia berremo.

Ammira la tua ricompensa stupenda!”

gli dice la madre, perché non si arrenda:

“o figlio diletto, nel ciel voleremo!”

 

Di gioia, il momento del santo responso

illumina gli occhi del nobil Giuliano:

“Son solo cristiano, son solo cristiano,

non c'è altra fede più vera di questa!” (RIT.)

 

Festosa assemblea si forma nel cielo:

migliaia e migliaia di angeli in coro,

con voce dolcissima cantano allora

la doppia vittoria del santo Evangelo.

 

Tra vivi serpenti ed arida terra,

con cruda empietà è gettato alle onde.

Racchiuso sarà in un sacello di pietra

salendo nel cielo dalle acque profonde.

 

Deriso dal mondo, ma fatto sapiente

per essersi posto nel seno del Padre;

ucciso da uomini votati all’inganno,

da Dio è sottratto al vero tiranno. (RIT.)

 

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English version - St. Julian Martyr

 

A young Christian, of noble family

when facing his own execution,

challenged the Roman consul’s power

with strength and wisdom, and with faith and courage,

His name was Giuliano.

 

The powerful Marciano asked him arrogantly:

Are you a priest or at least a deacon,

in possession of great wisdom and eloquent studies?

What kind of knowledge is that which makes you say

the sorts of things you are saying?

 

“I’m neither a wise person nor an erudite sage

whose soul is filled with vane beliefs;

I’m not even an educated pagan,

spreading some doctrines from ancient times.

I’m simply a man, saved by God,

whose heart was touched by God’s immense love;

washed in the blood of God’s beloved Son,

and healed from my grave sins by water.”

 

Chorus: Devoted to the love which fills my heart,

               I don’t serve some false deity but only the Lord Almighty.

 

“Your heart does not seem to be trembling in fear;

are you always determined to present yourself as a Christian?

Let yourself be the arbiter of your future:

You’ll have three days to think about it in a dark dungeon!”

 

Those were fatal days for giving a proper answer

about one’s fate regarding life or death...

Such days went by extremely slowly and gently,

spent between cold and other terrible discomforts.

 

“From the bitter chalice we shall drink with joy,

begin to celebrate your splendid reward!”

His mother tells him so that he doesn’t lose courage:

“O my beloved son, we shall fly to heaven!”.

 

At the moment of his holy decision,


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